Parlare di sesso è già difficile con un adulto grande e vaccinato, figuriamoci quando a chiedercelo è un infante. Ma ti avverto, non importa chi tu sia (madre, padre, cugino o conoscente) nella vita ti potrebbe capitare di sentire questa domanda e il mio consiglio da amica è quello di non farti cogliere impreparato.
Per esperienza personale posso dire che è traumatizzante: ti viene da domandarti perché non ti sia dato alla psicologia infantile e quale sia il modo migliore per uscire di scena senza finire dietro le sbarre per abbandono di minore. Ma non disperare! Alla fine anche noi da piccoli con le nostre domande scomode siamo stati l’incubo di qualcuno e se i nostri genitori non sono specialisti nel settore e noi possiamo dichiararci adulti con una vita abbastanza normale…beh forse non possiamo fare troppi danni (sempre se rispondi ai requisiti di cui sopra, in caso contrario scappa!).
Quindi, come si spiega il sesso ai bambini?
Per capire come trattare l’argomento ho deciso che la cosa in assoluto più saggia fosse quella di fare un bel giro su Google. È stato così che ho potuto individuare i 5 approcci più gettonati dai nostri amici tuttologi del web.
- La prima opzione è sicuramente quella di dare la colpa alla cicogna oppure, se si è di vecchio stampo, ci si potrebbe anche azzardare a tirare fuori la storia secondo cui ci abbiano trovati sotto un cavolo. Il grande vantaggio di questo approccio è sicuramente quello di dover omettere tutta la parte imbarazzante evitando rossori in viso e l’uso di gesti nella speranza che il piccolo intenda. L’unico problema è che una domanda tira l’altra e in questo caso potrebbero uscire quesiti sulla zoologia che, almeno nel mio caso, potrebbero mettere in ulteriore difficoltà.
- Il secondo metodo è quello del dire tutto e niente. In questa categoria capeggia la frase “quando due persone si amano tanto”. Un po’ come nel primo caso questo escamotage vi permetterà ancora una volta di tralasciare i dettagli a luci rosse e di dedicarvi maggiormente al concetto “amore”. In questo caso il mio consiglio è solo quello di appuntarvi mentalmente di riparlarne con l’interessato negli anni dell’adolescenza per mettere in chiaro le dinamiche della faccenda (giusto per non farlo sfigurare davanti ai coetanei).
- Il terzo modo è perfetto per chi ha volontà ma non coraggio. Si tratta di avvicinare la creatura alla sessualità per metafore. Prima di tutte l`ape che entra nel fiore. Se ci si sente poco poetici si potrebbe ripiegare sulla più banale ma anatomicamente inequivocabile analogia della banana. Oltre a dare un’immagine un pochino più chiara è sicuramente un ottimo esercizio per allenare la fantasia
- Arriviamo alla quarta opzione. Il penultimo approccio consiste nella descrizione del sesso in tutta la sua interezza ma con l‘uso di diminuitivi che renderà il racconto più adatto ad un pubblico così giovane. E allora vai di “pisellino” e “patatina” e togliti questo peso dalla coscienza.
- Il quinto approccio è quello che nel nostro intimo vorremmo evitare tutti. Si tratta di parlare con onestà al frugoletto eliminando metafore, parabole, vezzeggiativi e narrazioni epiche. Se si è all’apice dell’imbarazzo l’unica cosa che posso consigliarvi è quello di affrontare l’argomento mentre si è intenti a fare altro come preparare la cena, stirarsi i capelli, lavare i piatti ecc… evitando così di incrociare lo sguardo del piccino e di assistere alla migrazione della sua innocenza verso altri lidi.
"Mi piace"Piace a 1 persona